martedì 29 luglio 2008

Here I go again, my, my, how can I resist you?

Dopo aver preso in considerazione una serie di alternative teatrali ed avendo deciso, vista l’evidente necessità di ricaricare le batterie nervose, di impostare la giornata all’insegna del “no fuss, let’s keep it simple”, i BIB si dirigevano al Vue per l’atteso appuntamento con la trasposizione cinematografica… del primo musical visto insieme nel West End! (su, lettori, fate tutti awwww, per favore!!)

WHEN: Saturday, 26th June 2008
WHERE: Vue @ the N1

E tutto si può dire, ma non che manchi all’operazione il feel-good element, perché uscendo dal cinema dopo la proiezione il clima è proprio quello spensierato e vacanziero, che benissimo si sposava con il clima estivo e rilassato di una Londra baciata dal sole dove i locals non in vacanza erano molto, molto decisi a trascorrere quanto più tempo possibile outdoors invadendo strade e tavolini all’aperto dei locali fino a molto più tardi del solito… (scusate lettori, se non si fosse ancora capito, i BIB sono in quella fase in cui il bisogno della vacanza si fa sentire).

Insomma: per chi conosce il musical da cui tutto nasce, il film è una gradevolissima occasione per rivederlo portato finalmente nella cornice più suggestiva di una reale isoletta nel Mediterraneo, sole e mare fino a dove l’occhio si può spingere, ed i colori intensi dell’estate. Come già in altre trasposizioni di musical, è per certo quello ambientale uno degli aspetti che più ci guadagna, perché immaginarsi l’intera sezione maschile dell’ensemble che, pinne ai piedi, si butta in acqua da un pontile stretti nella cornice di un palcoscenico è un po’ più arduo che vederlo concretamente, e quel mare turchese è uno sfondo molto più affascinante delle scenografie della produzione teatrale. Qualche critica in più si può invece muovere alla produzione del film dal punto di vista squisitamente interpretativo...
Meryl Streep non si smentisce e si cala nel ruolo di Donna in maniera splendida, e anche se non è proprio nata per cantare, porta a casa la parte con professionalità e con la giusta intenzione in ciascuno dei brani che la vedono impegnata, da quelli più scanzonati come ‘Money, money, money’ al momento più “drammatico” di ‘The winner takes it all’. Amanda Seyfried è una deliziosa Sophie, di cui traspare tutta la confusione mentale generata dalla situazione in cui si è messa con le sue manine, che trova un credibilissimo partner nello Sky di Dominic Cooper (il Dakin originale di ‘The history boys’). Le note più critiche – per non dire stonate, e se non lo diciamo è proprio solo grazie ai mirabolanti mezzi della tecnica e degli studi di registrazione – spettano invece al trio di padri di Sophie, selezionati certo in virtù di una certa loro popolarità sul grande schermo, ma che non potrebbero mai ricoprire quei ruoli in teatro per evidenti limiti vocali… per cui il Sam di Pierce Brosnan, l’Harry di Colin Firth e il Bill di Stellan Skarsgård una tiratina di orecchie se la prendono in coro!
Azzeccatissime invece e, come già a teatro fonte di una buona fetta delle risate per il pubblico, Tanya e Rosie, le due amiche di gioventù di Donna, interpretate da Christine Baranski e Julie Walters.

Una menzione speciale al clima in sala, decisamente particolare, con un bel po’ di spettatori che non riescono a resistere e iniziano a canticchiare i pezzi degli ABBA e, quando ai titoli di coda scatta il megamix, l’effetto è ancora più vistoso perché si lascia la sala in mezzo a un coretto improvvisato… Thank you for the music, the songs I’m singing
Thanks for all the joy they’re bringing…

giovedì 17 luglio 2008

Non si dice mai di no - reprise


Cito il titolo di un post di Nerwen (mia benefattrice, smack! Benedetto il giorno che t'hanno offerto quel meraviglioso lavoro!) perché effettivamente a stare qui andare a teatro, se già poco poco c'avevi una leggera passione, diventa una vera e propria droga e vedi veramente di tutto, senza dire mai di no, che è peccato.

Faccio un breve riassunto di quanto visto negli ultimi 20gg, oltre a Stiles & Drewe:

Fat Pig - Trafalgar Studios - 30 giugno 2008
Inizio con una play, assolutamente geniale nella sua crudeltà. L'autore, Neil Labute, ha alle spalle uno dei film più cinici della storia insiema ad Happiness, vale a dire In the company of men.
La storia è quella di un impiegato, magro, Tom che inizia a frequentare e si innamora della overweight Helen. Però quando questa sua storia viene scoperta dal suo superficialissimo collega e dalla isterica ex, Tom diventa oggetto di prese in giro legate alla stazza di Helen.
Sulle prime Tom cerca di essere superiore a battute crudeli, dispetti e attacchi isterici, ripetendosi e ripetendo ad una molto down to earth Helen che il loro sentimento è forte e destinato a resistere.
Ma la situazione precipita in occasione del party sulla spiaggia dell'ufficio di Tom, quando quest'ultimo si rende conto e confessa ad una disperata Helen quanto superficiale è e per quanto possa amarlo, non riesce ad essere più forte delle pressioni esterne dettate dalle convenzioni delle balle e la play si chiude con lui che tra le lacrime ammette che che non c'è via d'uscita e scarica Helen.
Detto così può sembrare pure banalotta come storia, ma inserita in una società superficiale come quella USA e i wit dialogues che la caratterizzano ne fanno un'ottima opera, decisamente da vedere.
Ottimi i 4 attori, 3 dei quali sono volti noti della televisione. Tra cui, per il mio noto debole per gli uomini alti con i capelli rossi, segnalo Kris Marshall *sighs*.



Grease - Piccadilly Theatre - 2 luglio 2008
Uno dei gentili omaggi di Nerwen, della serie appunto non si dice mai di no, anche se le recensioni sono pessime e sei cresciuta a pane e Grease e per te meglio di Travolta-Newton John non ci sarà mai nessuno, e mo' l'ho detto!
Entrate a teatro c'ha accolto 'st'orgia di rosa tanto che abbiamo pensato che Legally Blonde avesse già aperto a sorpresa e rimaniamo molto colpite da un gadget che era praticamente uno spolverino rosa con all'interno un glowstick, camp as a row of pink tents!
Le canzoni sono quelle di Grease the Movie per cui sempre piacevoli da ascoltare, l'understudy di Danny Zukko poteva essere suo cugino più grande sfigato, Sandy era de legno tanto che manco va al ballo (arghhhhhh!!!!), Rizzo c'aveva un non so che della Taverni fisicamente, gran voce ma du' corsettini de recitazione li potrebbe pure fare, understudy Kenickie a malapena sopportabile mentre molto piacevole sorpresa è stato Ray Quinn (quello che lo scorso anno è stato stracciato dalla mia vicina Leona Lewis nella finale di XFactor) nel ruolo di Doody, very sweet.



Spamalot - Palace - 7 luglio 2008.
Ecco a questa offerta di Nerwen ni (ni ni ni ni ni ni) l'ho detto molto volentieri. Lo show chiude a gennaio, non lo vedevo dai tempi di Tim "er palombaro" Curry e come King Arthur c'è Sanjeev Bhaskar, che conoscevo per la serie Goodness Gracious Me e il pseudo hilarious talk show The Kumars @ No. 42. Che dire, se non ammazza che bravo e che ci siamo notevolmente spanciate con le uscite con l'accento indiano. Resto del cast non male con Lancelot e Sir Dennis meritevoli di menzione speciale, con una sola eccezione, la creepy Lady of the Lake, donna svedese con i tempi comici di un gooseberry depresso e le espressioni del viso spaventose come un'intera camera da letto Malm da montare con una sola brugola.



The Sound of Music - Palladium 16 luglio 2008
Collega in visita da Milano che ho personalmente traviato rendendola musical-dipendente, che mi chiede di vedere qualcosa con li mejo posti e io, convinta di andare a pigliare un classico che poteva pure apprezzare non afferrando proprio tutto tutto perché "figurati se non conosce la storia", opto per Tutti insieme appassionatamente. Ho dovuto raccattare la mascella da terra quando mi ha detto che si il film lo aveva pure sentito nominare ma non lo aveva mai visto!
Prossima volta la mando da sola a Dirty Dancing, cosi s'impara!
Anyway accidenti se è un bell'allestimento! Stranamente the Lord ALW non ha badato a spese per la scenografia e i costumi! Superlativa Strallen Jr come Maria (anche se la parrucca gliela deve aver fatta lo stesso parrucchiere da denunciare di Strallen Sr) e l'unico modo per definire i bambini è MOSTRI! Bravissimi pure Von Trapp e la badessa.
A margine avrei da fare un commento: una signora giapponese di circa 80 anni e che non parla una parola d'inglese che si rispetta dovrebbe o stare a casa a fare mochi e doriyaki per i nipotini o se proprio deve venire a Londra, i 55 quid potrebbe spenderli in un bento box gigante invece di venire a teatro!
Sulle prime detta signora aveva al suo fianco un traduttore simultaneo bello loud che IMHO capiva pure meno di lei perché la signora ridacchiava qualsiasi cosa succedesse, poi nell'intervallo mi è partito lo sguardo "se ce riprovi a parla', te fulmino co' le lame rotanti de Goldrake" e c'è stato silenzio. Fino a quando, nella scena in cui i nazisti realizzano che i Von Trapp "so long, farewell, Auf Wiedersehen, goodbye" lo intendevano sul serio e c'è un certo drammatico parapiglia, la signora è sbottata a ridere, ma proprio di gusto... prossima volta pure lei a Dirty Dancing, sbattuta nell'angolo con Baby!

sabato 12 luglio 2008

A handful of two talented men


Non c'è niente da fare, vedere i composers sul palco eseguire o seguire o ammirare i loro lavori c'ha il suo fascino. Dopo Jason Robert Brown e Andrew Lippa, stavolta è toccato a Stiles & Drewe mettere in mostra i loro lavori ed il loro talento per celebrare i 25 anni della loro collaborazione. A coadiuvarli, alcuni nomi decisamente noti del West End.


WHERE: Her Majesty's theatre (Oh yes, the Phantom's home!)
WHEN: 6 July, 2008
HOW WAS THE SHOW?

Diciamo che non è che sia andata preparatissima all'evento, nel senso che prima di domenica sera dei due conoscevo solo le canzoni aggiunte a Mary Poppins e Honk! (basato sulla storia del brutto anatroccolo e che nel 2000 ha pure vinto l'Olivier come miglior musical).
Ora sto programmando di andare a Leeds a Natale a vedere il loro Peter Pan (sperando che ad interpretarlo sia lo stesso superlativo ex Munchkin James Gillian) e non vedo l'ora che Soho Cinders trovi un teatro!
Ad introdurre George & Ants è stato Barry Humphries, aka il vecchio giudice laido del recente reality I'd do anything, e il timore che fosse lui a presentare tutta la serata con le sue battute vecchie come lui e viscide come i suoi capelli freschi di tinta sbagliata è stato grande, ma per fortuna è passato poi tutto nelle mani dei protagonisti che si sono raccontati tramite parole e canzoni per quasi tre ore di piacevolissimo spettacolo.

Nel primo atto si sono succeduti tra gli altri Clive Rowe, Julie Atherton, Oliver Tompsett, James Gillian, Daniel Boys, Joanna Riding, Claire Moore in brani tratti da Just So, Honk!, Peter Pan e alcuni progetti in divenire.
Ovviamente non poteva mancare Mary Poppins, anzi sul palco ce ne sono state ben tre, Lisa O'Hare, "the predecessor" Scarlett Strallen (che dovrebbe denunciare il suo parrucchiere) e "the tour version" Caroline Sheen, che hanno eseguito Practically Perfect...practically perfectly!

Il secondo atto si è aperto con Drewe & Daniel Boys con un altro brano da Honk!, un brano al pianoforte in cui si prendeva in giro la terribile moda degli anni '80 della Nouvelle Cuisine (della serie e dopo s'annavamo tutti a fa' du' fish & chips che di fame ce n'era tanta e soldi rimasti pochi) eseguito dai due composers e un absolutely hilarious Diva, parodia delle cantanti liriche in carne, solo che questa diva pur avendo le physique du role, difettava un tantinello in intonazione.

Di seguito è toccato a quello che secondo me è stato il top della serata, questo nuovo lavoro, Soho Cinders, che è la storia molto riveduta e molto corretta di Cenerentola, in cui un Robbie (la gloria locale Gareth Gates) un ragazzo gay che gestisce con due sorellastre un po' zoccole (Riding & Moore) un bar a Soho ha questa relazione via internet chat con un ragazzo che in realtà è il candidato sindaco James Prince (Tompsett), strafidanzato.
Nella storia ci sono anche la migliore amica di Robbie, una parrucchiera che ha il negozio vicino al caffé, tale Velcro (Leanne Jones, che se non ci sono lacche e capelli di mezzo non è contenta...), la ciclista lesbica Sidesaddle (la diva di cui sopra Alison Jiear, di nuovo fantastica), il cinico patrigno di Robbie, Les (Boys) e il paparazzo Jackson (Gillian).
Da questo show sono state presentate semi-staged sette canzoni che fanno intuire che trattasi di un lavoro che potrebbe avere il suo porco successo.
Chiusura poi tutti quanti con Anything can happen da Mary Poppins, bis di George & Ants, applausi scroscianti per tutti.

In tre parole: bello, bello, bello!

sabato 5 luglio 2008

See the world through the eyes of a child...

... and the wonders it will show...

WHERE: King's Head Theatre, 115 Upper StLondon, N1 1QN
WHEN: 14th June, 2008
HOW WAS THE SHOW?

Non c'è dubbio che la Disney avrebbe avuto da recriminare se lo show avesse mantenuto il suo titolo originale, 'Enchanted', perché l'idea di un mondo parallelo al nostro in cui vive un nostro alter ego identico a noi fisicamente ma con personalità e tratti caratteriali rivisti e corretti non sarebbe stata proprio distante anni luce dal film natalizio della passata stagione cinematografica. 'Betwixt', però, ha avuto un felice esordio londinese e la speranza è che possa avere ulteriore fortuna, magari anche su una piazza più vistosa e perché no, con un allestimento ulteriormente sviluppato ed arricchito da mezzi più sostanziosi dal punto di vista dei fondi...

Ospitato dal King's Head Theatre, che sorge sopra l'omonimo pub, una istituzione su Upper st. più o meno a metà 'vasca' per il passeggiatore abituale - noooo, ma che dite, ai Bad Idea Bears non capita maaaaaai di farla tutta a piedi, cosa avete capito...? - in quella dimensione 'betwixt', in between, tra la pinta di birra in simpatia e la condivisione gioiosa dell'arte del teatro.

Scritto e interpretato, tra gli altri giovanissimi performers, da Ian McFarlane, 'Betwixt' narra come un giovane scrittore vittima di una drammatica crisi di creatività alla vigilia della consegna della sua seconda opera, accompagnato dal suo neo-flatmate che nell'appartamento ha sostituito la fidanzata fuggita verso altri lidi, trovano una breccia aperta su quel mondo parallelo, un mondo governato da leggi un po' diverse da quelle del nostro mondo, dove la fantasia e l'immaginazione la fanno da padrone.

E in questa avventura i due protagonisti si imbattono in una sere di personaggi strambi, dal capo-compagnia di un gruppo teatrale amatorialissimo tutto teso ad autoesaltarsi alla regina delle ninfe che cerca di circuire lo scrittore, il quale però si è ormai innamorato di una testa di donna senza corpo, e in sconda battuta il suo neo-flatmate, che però di lei proprio non si può innamorare perché ha già una cotta per il principe... Ok, cari 4 lettori, avete capito tutto?! Come no!?!? E allora date un'occhiata...

Un gioiellino di show, che viene esaltato dalla dimensione intima e "casalinga" del King's Head, che pone il pubblico in mezzo all'azione e faccia a faccia con il cast affiatato e che pare divertirsi un mondo con testi e musiche pieni di ironia, piccoli colpi di genio (la testa senza corpo di cui sopra che canta al suo amore "I have no-body but you") e soprattutto il richiamo a non perdere mai il contatto con il bambino che vive dentro di noi e che, in una certa fase della nostra vita, lasciava che fossero fantasia ed immaginazione a determinare il ritmo delle nostre giornate...
and the limit is as far as you will go
don't lose your innocent soul
don't let it fail
remember the ways you played on those days
in the years when cares were few
Dare to dream, dare to dream
I dare you