We gave the world new ways to dream!
WHERE: Comedy Theatre, Panton StreetLondon - SW1Y 4DN
WHEN: Monday, 5th January 2009
HOW WAS THE SHOW?
Ci sono in giro sul web non poche recensioni di questa nuova produzione di 'Sunset Boulevard' che al potenziale spettatore fanno venire più di un dubbio circa l'opportunità di acquistare un biglietto... chi lamenta la dimensione raccolta del teatro, lontana dagli sfarzi hollywoodiani della produzione originale... chi opina sulla non piena adeguatezza di scelte cromatiche per le scenografie... chi si dice disturbato dal nuovo arrangiamento pensato non per un'orchestra schierata al gran completo, ma per un ensemble di strumenti dalle proporzioni quasi cameristiche...
Possibile che tutti costoro abbiano visto uno show diverso da quello visto da noi?! Possibile che nessuno di questi espertoni sappia considerare la possibilità di percorrere nuove strade e di sognare davanti alla magia del teatro che prende vita davanti ai loro occhi?
Non avevamo reale familiarità con lo show alla vigilia, addirittura il Baby Blue Bear stentava a riconoscerne una singola linea melodica come qualcosa di già sentito... ma siamo rimasti incantati dalla produzione. Lo "stratagemma" già utilizzato da Doyle per 'Sweeney Todd' e 'Company' di avere la maggior parte del cast composto da performers che sono anche musicisti e che, dunque, fanno le veci dell'orchestra non sarà più - appunto - la trovata dell'anno, ma non perde, per questo, di efficacia e capacità di ammaliamento. La naturalezza e fluidità con cui i membri del cast mettono in mostra il loro talento multiforme non può lasciare indifferenti, e vedere passare gli strumenti di mano in mano, o uno stesso performer gestire fiati, archi e tastiera di un pianoforte con la stessa apparente agilità con cui un comune mortale si lega una scarpa, per poi prendere a cantare e tutto quanto senza mai uscire dalla tensione emotiva della narrazione... beh, forse valgono qualcosa più di un juke-box musical che sciorina in sequenza i successi di una boy-band(!).
La dimensione intima e, in un certo senso, decadente dell'ambientazione, che qualcuno ha trovato inadeguata a descrivere lo sfarzo della cornice hollywoodiana, si sposa invece piuttosto bene con il fatto che quello sfarzo, quello stile di vita sopravvivono solo nei ricordi di Norma e in tutto ciò che Max fa per mantenere in vita la sua illusione (she's still big, it's just the sets that got small). Inoltre consente allo spettatore di concentrarsi sulle componenti umane ed emozionali della vicenda, l'accento essendo in questo modo posto sempre e comunque sui personaggi in scena. Probabilmente non avere termini di confronto reali legati ad allestimenti passati ci ha messi in una posizione molto favorevole, rispetto alla maggior parte del pubblico inglese che conosce bene questo frutto della penna di Lord Webber ed è forse legato affettivamente a versioni passate... ma non possiamo che rimanere stupiti una volta di più leggendo commenti che sembrano basati più sul rimpianto per il fatto di non avere più la produzione originale che sull'apprezzamento di ciò che di buono (e non è poco!) c'è in scena ora.
Kathryn Evans era indisposta la sera che abbiamo visto lo show, e nel ruolo di Norma Desmond l'ha dunque sostituita la sua understudy. Cari i nostri lettori... avercene! Certo, la Evans sarà forse più in character perché la differenza di età tra lei e l'ottimo Ben Goddard (Joe Gillis) è più vicina a quella prevista dal copione, ma Jessica Martin ha messo nel suo personaggio anima ed intensità da vendere, ricevendo a più riprese un responso più che caloroso da parte del pubblico.
A fine show lunghissimo l'applauso per i due protagonisti, ma in generale per l'intero cast autore di una prova davvero notevole, con una nota di merito particolare per la Betty di Laura Pitt-Pulford e l'Artie di Tomm Coles, entrambi chiamati con enorme frequenza a "giocolare" canto/recitazione e una varietà di strumenti a fiato di cui probabilmente abbiamo un po' perso il conto!
In questo periodo di chiusure anticipate e di show che faticano a sopravvivere, il teatro non esattamente pieno di lunedì sera non è troppo beneaugurante, ma confidiamo che un sano passaparola possa riportare il pubblico in sala (anche grazie ad offerte sui biglietti che non mancano) e che questa produzione di qualità possa - come previsto in origine - resistere fino a primavera...
Nessun commento:
Posta un commento