Dopo I love you because, mi sono spostata verso il Southbank centre, dove alle 19.30, nella piccola e acusticamente perfetta Purcell Room si sarebbe esibito Jason Robert Brown...si quello di The Last Five Years.
Tanto per aprire una parentesi epicurea, il complesso del Southbank ha i migliori panini da bar da teatro della storia: la focaccia con zucchine insaporite con menta e hummus con aggiunta di harissa è andata oltre le mie più rosee aspettative.
Ma andiamo al concerto: presumo che tra il pubblico ci fossero parecchi rappresentanti della theatre people dal modo in cui si salutavano e parlavano di quello che stavano facendo al momento. Mi hanno detto esserci il Leo Frank di Parade Bertie Carvel, personalmente ho riconosciuto il biondino che fa venire la pelle d'oca in Tomorrow Belongs to Me in Cabaret, Jennifer Ellison nonché (sorry Nerwen!) Hannah Waddingham, che si è sbaciucchiata per un bel po' i ragazzi seduti vicino a me.
Entra JRB e attacca la title track del suo CD (carinissimo, consiglio vivamente) Wearing Someone's Else Clothes ed è subito il delirio: canta, suona, fa il cretino, intrattiene ... praticamente dopo l'assolo di piano ha l'intera Purcell (con l'accento sulla U e non sulla E come ci tiene a puntualizzare...mica il Sig. Henry Purcell era americano, ciccio!) ai suoi piedi. Ad accompagnarlo la sua band di due elementi, basso e chitarra acustica, i Caucasian Rhythm Kings
Poi racconta di come una sua amica che stava per sposarsi gli abbia chiesto di scrivere un pezzo per lei per le nozze e lui si sia rifiutato con tutte le sue forze, anche quando ha saputo che Sondheim sarebbe stato tra gli invitati, per poi attaccare la splendida Long Long Road. Dopo un altro paio di pezzi che non ho proprio riconosciuto, arriva la prima guest star della serata: Joanna Riding che si smazza un trittico di pezzi piuttosto deprimenti, tra cui If I told know reperibile in un CD di canzoni by JRB incise dalla Cathy originale Lauren Kennedy.
A seguire un trittico di portata notevole composto Old Hill of Home da Parade (brividone!)/King of the World/Flying over, e poi un pezzo molto carino dal suo ultimo lavoro 13 (quello in cui il protagonista appunto tredicenne spiega al suo rabbino cosa vuol dire Being a Geek.
Arriva il momento della seconda guest star: Jenna Russell (me hearts her!) che si spara tre canzoncine non proprio notissime (almeno alla sottoscritta che si dovuta cercare i titoli *fischietta con nonchalance* riascoltando il concerto *continua a fischiettare con noncuranza*), tra cui un'altra deliziosa da 13 in cui Jenna si produce in un pouting indispettito nei confronti dell'amichetto che non se la fila da antologia!
End of part one dopo quasi un'ora e mezza - 15 minuti di intervallo, cappuccino, e si riprende con un and one and two and you know what to do e via con un brano di Honeymoon in Vegas, l'ultima sua molto promettente opera, al momento in fase di workshop.
E poi scusate ma ho proprio perso i sensi: ha attaccato A miracle would happen e di seguito è entrata Lara Pulver (la Cathy della produzione Menier, nonché attuale Lucille in Parade) che ha attaccato When You Come Home to Me (e cacchio se qui la voce è uscita con lei dal camerino!!!!) e sono andati avanti per 40 minuti abbondanti fino a Goodbye Until Tomorrow/I Could Never Rescue You. E quando si pensava che fosse tutto finito, ecco che come bonus ci viene offerto anche Moving Too Fast.
Ultimo pezzo, la ballad Somebody to Fall Back On, e poi tutti a casa, personalmente con sorriso inebetito sulle labbra e un pensiero fisso: Jason,
You don't have to get a haircut
You don't have to change your shoes
You don't have to like Duran Duran
Just love me
You don't have to put the seat down
You don't have to watch the news
You don’t' have to learn to tango
You don't have to eat prosciutto
You don't have to change a thing,
divorzia pure da Georgia e sposa me!!!!
Ancora obnubilata dal pensiero di Jason che mi indica il Dakota building e mi porta a vedere i dinosauri, mi sono dimenticata di aggiungere una cosa importantissima: JRB ha confermato che Parade London avrà il suo official recording :-D
End of part one dopo quasi un'ora e mezza - 15 minuti di intervallo, cappuccino, e si riprende con un and one and two and you know what to do e via con un brano di Honeymoon in Vegas, l'ultima sua molto promettente opera, al momento in fase di workshop.
E poi scusate ma ho proprio perso i sensi: ha attaccato A miracle would happen e di seguito è entrata Lara Pulver (la Cathy della produzione Menier, nonché attuale Lucille in Parade) che ha attaccato When You Come Home to Me (e cacchio se qui la voce è uscita con lei dal camerino!!!!) e sono andati avanti per 40 minuti abbondanti fino a Goodbye Until Tomorrow/I Could Never Rescue You. E quando si pensava che fosse tutto finito, ecco che come bonus ci viene offerto anche Moving Too Fast.
Ultimo pezzo, la ballad Somebody to Fall Back On, e poi tutti a casa, personalmente con sorriso inebetito sulle labbra e un pensiero fisso: Jason,
You don't have to get a haircut
You don't have to change your shoes
You don't have to like Duran Duran
Just love me
You don't have to put the seat down
You don't have to watch the news
You don’t' have to learn to tango
You don't have to eat prosciutto
You don't have to change a thing,
divorzia pure da Georgia e sposa me!!!!
Ancora obnubilata dal pensiero di Jason che mi indica il Dakota building e mi porta a vedere i dinosauri, mi sono dimenticata di aggiungere una cosa importantissima: JRB ha confermato che Parade London avrà il suo official recording :-D
1 commento:
Credo di essermi impiantata alla menzione di Hannah. Giuro che poi continuo a leggere.
Adesso no però, vado a nascondermi in un angolino buio perchè io dovevo essere in prima fila, vaffanculo..
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