mercoledì 23 gennaio 2008

Un accorato appello


Wikipedia è spesso una fonte utilissima, ma il suo essere accessibile e modificabile con buona facilità può essere un tantinello pericoloso, come è successo nel caso seguente:

Trama: Da una bellissima donna, nel paese dei succhialimoni, nasce Elphaba. La bambina purtroppo ha la carnagione verde e i denti da squalo e per questo motivo è respinta da tutti ed emarginata. A 17 anni si reca nell'Università magica di Shiz dove fa la conoscenza della sua compagna di stanza, Glinda. Tra le due non circola buon sangue ma presto le cose cambieranno. Il professore di Elphaba e Glinda è un Animale che è diverso da animale (lettera maiuscola per gli esseri animali che vivono come umani mentre con lettera minuscola se si tratta di comuni animali). Purtroppo la preside della scuola crede che gli Animali non siano altro che carne da macello e ha un diabolico piano per mettere sotto la pressa anche il professore. Dopo il diploma Elphaba e Glinda sono amiche e decidono di andare alla città degli smeraldi. Qui Elphaba si innamora di Fiyero, il principe, e presto tra i due nasce una storia. Ma la romanticità viene interrotta da un rumore spaventoso e da una figura nella nebbia, un ciclone che porta dentro di sé una casa. Il mattino dopo Elphaba scopre con suo grande dolore che la casa che trasportava l'uragano è caduta sopra la sua sorella, Nessa, uccidendola. Intanto Fiyero accorre e i soldati pensano che siano stati loro due i creatori di tutto quel caos... Elphaba riesce a scappare mentre Fiyero viene trasformato in uno spaventapasseri...Quando Elphaba lo viene a sapere, per l'ira, fa al mondo una promessa: rinuncia al bene diventando malvagia. Intanto i cacciatori di streghe cercano la strega...Glinda la trova e va a consolarla...Elphaba si calma e decide di affrontare i cacciatori di streghe che la stanno aspettando fuori il suo castello. La morte di Elphaba è rappresentata con gli effetti speciali di ombre e fumo...ormai tutti credono Elphaba morta ma Glinda aveva escogitato un piano prima di andare a combattere: aveva creato una doppia figura di Elphaba...Fiyero ritrova la vera in una botola e i due possono vivere una vita serena e da adesso sconosciuta a tutti, perché infatti nessuno li riconobbe più.

L'appello è: Chi è che si offre di andare a vedere Wicked con chiunque abbia scritto cotanta "trama" e gli spiega un paio di dettagli che forse gli sono sfuggiti?

sabato 19 gennaio 2008

Swing your razor high Sweeney!


Non recensisco perché ce ne dovrebbe essere una seconda visione congiunta con il BBB in un paio di settimane, però

1. Caspita se lo swinga 'sto rasoio Mr. T!
2. Il film merita, parecchio. Mi rendo conto che sono molto parziale per due motivi di nome Johnny e Tim, ma aho è bello!
3. A quel cretino che a fine spettacolo si lamentava delle scene di sangue: fai il paio con quello che due settimane fa ha fatto un po' di commenti sulle troppe (3) scene di sesso in Lust, Caution (Lussuria in italiano... mi sento poco bene...). Tutto il rosso che c'era sul poster a cosa pensavi che fosse dovuto? Al rossetto sbafato di Helena Bonham-Carter?
4. Per Maggie: poi il film te lo racconto a parte, non ti preoccupare.
5. Per Ida: ho visto il trailer di "Batman ritorna per l'ennesima volta per qualche motivo incomprensibile". Heath conciato da Joker sembra Helena Bonham-Carter col trucco sbafato!
6. In uno dei trailer pre-film, dopo un quarto d'ora di descrizione di un eroe indistruttibile e che tutti noi conosciamo ed amiamo, è apparso Rambo o quello che ne resta. Tutta la sala 8 dell'Islington Vue è scoppiata in una fragorosa risata.

domenica 13 gennaio 2008

Whatever happened to my part


Chi volesse seguire il reality per la ricerca della nuova primadonna per il musical Spamalot nel West End, ovvero colei che sarà la The Lady of the Lake da metà febbraio, può cliccare qui

Da notare che le selezioni le stanno facendo, per qualche strano motivo, in Svezia, ma il programma è sottotitolato.

domenica 6 gennaio 2008

Because the night belongs...

... to the hungry!

E diciamocelo: quante volte vi siete trovati in centro Londra intorno alle 22, con lo stomaco ancora vuoto - il che accade abbastanza naturalmente ogni volta che andate a teatro o al cinema in orario serale, sempre che non siate di quelli che riescono a cenare prima - e iniziate a vagare alla ricerca di un luogo dove mettere qualcosa sotto i denti.
Se siete particolarmente fortunati, ed è sabato, forse forse se vi sbrigate ed implorate opportunamente il cameriere sulla porta quando vi dice che in realtà la cucina sarebbe già chiusa, però magari si può fare, beh, dai sì, entrate... ecco, ce la potete ancora fare. Però, se per caso lo spettacolo va per le lunghe, se vi scappa di fermarvi alla stage door per qualche minuto, ecco... siete fregati, siete.

O meglio. Non vi restano troppe carte da giocare. Il kebab. Un Pizza Hut che sta chiudendo e per pietà vi concede due fette di pizza lanciate attraverso la finestra perché i tavolini ormai sono off limits. Oppure... the one and only place in Soho dove vale la regola: kitchen open all night!

Percorrete Old Compton st. in direzione Wardour st. e lo troverete sulla vostra destra. Non lasciatevi intimorire dal décor zebrato che fa capolino dalla vetrina, ma varcate la soglia del Balans Cafè Soho... e sarete calorosamente accolti in un ambiente informale e rilassato, dove cortesissimi camerieri evidentemente caricati a molla o sostenuti chimicamente (altrimenti non si spiegherebbe come possano andare avanti e indietro a quel ritmo per tanto tempo!) si prenderanno cura di voi portandovi una selezione di pane caldo con olio ed olive mentre fate la vostra scelta da un menu ideato per soddisfare più o meno tutti i gusti.

Oltre alla ricca selezione di appetizers, che spaziano dalle influenze orientali Thai e Japanese alle ben più mediterranee offerte della tavola greca o italiana (buffalo mozarella salad!), tra i main courses sono presenti pollo, manzo, maiale e una non comunissima scelta di pesce (spada, tonno, salmone, spigola...), tutti presentati in abbinamenti non banali a fondere insieme ingredienti di tradizioni diverse (pollo affumicato con avocado... fettona di tonno con sesamo, zenzero e salsa di soia... ). Per concludere, menzione pure alla carta dei dolci, che regala qualche bella soddisfazione (mango sorbet alert!!). E dopo una certa ora questo menu non sparisce, ma si riduce soltanto un po' in varietà... con la cucina che rimane aperta fino alle 6 (oh, yes, people, you read that right, 6 AM) da lunedì a sabato, mentre la domenica notte fino alle 2 che l'indomani si lavora... E da lunedì a venerdì, dalle 16 alle 18, Happy Hour - due cocktails al prezzo di uno (yay!!!)
E la sensazione di poter andare sul sicuro al Balans si è riconfermata on the Year's First... quando tutta Soho pisolava e persino il Busaba si è fatto trovare tutto sprangato... e il solo Balans restava indomito, gremito di gente e con i camerieri che trottavano come matti. E si conferma pure per i Bad Idea Bears che on the Year's First vale la tradizione di pranzare (qualunque sia l'orario) su Old Compton st.!
(Se non vi andasse una cena così sostanziosa e l'idea kebab vi aggradasse, i Bad Idea Bears consigliano di passare dal kebabbaro su Upper st.... ma quello magari lo recensiamo un'altra volta!)

It's a law of Pantoland...

... that if you hear anyone mentioning "cake", you have to shout it back!


Questa, ed altre importanti lezioni di vita britannica sono state impartite ai vostri Bad Idea Bears nel corso di una originale e brillante edizione in chiave'panto' della fiaba senza età di Cinderella, riscritta ed adattata per mano di Stephen Fry.

WHERE?: The Old Vic, The Cut, London SE1 8NB
WHEN?: 31st December, 2007 - matinée
HOW WAS THE SHOW?:

Per i non britannici, la panto non può che essere un'esperienza nuova e sorprendente. Immaginate famiglie al gran completo che affollano i teatri, i bimbi con gli occhioni sgranati e la mascella che casca ogni volta che sul palco accade qualcosa di "magico", i grandi con il sorriso compiaciuto di chi sa di iniziare così i più giovani alla sana abitudine di andare a teatro, ma soprattutto il piacere di ridere di gusto, quando il copione regala doppi sensi, allusioni più o meno camuffate, battute a raffica legate ai personaggi sulle copertine dei giornali per i loro (de)meriti, a stranezze della società inglese e via dicendo... tutto ciò passa - teoricamente - sulle teste dei bambini, tanto impegnati a seguire la storia favolosa che prende vita davanti ai loro occhi da non rendersi conto che ci deve essere qualche strano motivo se i grandi in platea ridono come matti ogni tre per due...

La trama di Cenerentola non ve la raccontiamo, quella la diamo per scontata e se non siete preparati tornate all'asilo o rispolverate il libro - o il disco con la canzoncina iniziale? adesso non venite a dirci che non avete mai avuto una fiaba con il disco... o che siete troppo giovani?! - dalla vostra cantina. Vi diciamo però che la versione UK da panto è comunque un po' rivisitata e corretta, quindi ve la dovete imparare come noi...
Per cominciare prevede alcuni personaggi che la Disney si era dimenticata nel film, come Buttons - servitore a casa della matrigna al fianco di Cinderella - e Dandini, aiutante del Prince Charming.

E poi chiariamo subito che l'allestimento non è proprio il più prevedibile... le sorellastre, qui ribattezzate Dolce e Gabbana, sono allegramente interpretate da due omoni in drag, e vestite accordingly. Seconda legge di Pantoland: quando ci sono i cattivi (leggi: le sorellastre) in scena, si fa 'boo' tutti in coro!
C'è un narratore, una donna in abiti maschili, che si sdoppia anche come padre di Dandini. Talvolta fa confusione con i ruoli, ma ha le idee molto chiare su tutto ciò che deve accadere... o no? Prince Charming è protagonista di una doccia in scena. La Fata Madrina fatica un po' a farsi riconoscere come tale da Cinderella, che onestamente è proprio un attimino blonde - though her hair isn't - ma poi le risolve la faccenda da par suo, con tanto di zucca che si dilata all'inverosimile, topini trasformati in cocchieri, e tutti gli ingredienti necessari. Ah, e poi, c'è l'interazione con il pubblico. 'Oh, yes, boys and girls' - terza regola di Pantoland: si è sempre boys and girls nel pubblico di una panto. Scendono tra il pubblico Narratore e Buttons a prelevare due ignari bimbi coinvolti in una sequenza arricchita da effetti speciali a go-go per produrre il suddetto effetto a mascella abbassata ed intenerire il pubblico ulteriormente...
E infine - quarta regola di Pantoland: si canta!!! - arriva il momento in cui sempre Narratore e Buttons dirigono il pubblico nell'esecuzione di una nursery rhyme... per l'occasione 'My Bonnie lies over the ocean' (che il vostro Baby Blue Bear ignorava fino all'istante in cui Buttons ha iniziato a cantarla, ma poi ha recuperato in tempo reale questa sua carenza per non perdere l'occasione, irresistibile, di cantare due note in un teatro londinese senza che la Yellow Bear potesse tentare di fermarlo... tanto cantavano tutti!)

E poi finisce che... vabbè... ve lo dobbiamo pure anticipare che c'è il lieto fine!?!? Epperò non è proprio quello scontato che vi aspettate tutti, perché oltre all'ovvio matrimonio tra Cinderella e Prince Charming, si celebra pure la civil union tra Buttons e Dandini. And they all lived happily forever after.... *sighs*
Un'esperienza, la Xmas panto, senza dubbio da ripetere, perché fonte di risate genuine e di soddisfazione, per chi ama il teatro, nel trovarsi in un Paese che ne celebra l'arte - sia come straight play, sia come musical theatre, che la panto miscela - al punto da farla conoscere ai suoi più giovani abitanti sfruttando il loro naturale debole per ciò che è fantasia e immaginazione... ed al di là delle ritualità da panto con tutte le sue regole non scritte, un'esperienza anche soddisfacente dal punto di vista artistico, per la scrittura brillante di Fry e le interpretazioni di Sandi Toksvig (Narrator), Pauline Collins (Fairy Godmother), e Paul Keating (Buttons) - e non si venga a dire che quest'ultima menzione compare solo perché ci sta dietro il Baby Blue Bear... esso ;-) è bravo sul serio.

sabato 5 gennaio 2008

Trying to forget...


In realtà il titolo del DVD in questione è "Never Forget", ma dopo aver avuto il coraggio di acquistarlo (capiteci & perdonateci, era in forte offerta!!!) e guardarlo, stiamo ancora cercando di dimenticarlo!
Ebbene si, ancora prima che questo musical juke-box con i brani dei Take That arrivi ufficialmente nel West End (cosa che avverrà a maggio al Savoy sullo Strand) ne è stato prodotto un DVD assolutamente ufficiale e legale girato live alla Manchester Opera House.

La storia è abbastanza semplice: il giovane Ash/Gary Barlow (Dean Chisnall, decisamente bravo) sta per sposarsi e nel contempo sua madre ha problemi di soldi e rischia di perdere il pub. Per cui quando il suo migliore amico e futuro cognato Jake/Robbie Williams (Craige Els, simpatica faccia da schiaffi) gli prospetta l'idea di un'audizione per formare una tribute band dei Take That e partecipare ad un concorso con in palio un premio in denaro per quello giudicato come il gruppo migliore, il ragazzo, dopo qualche esitazione, accetta.
Ai due si aggiungono il timido Adrian/Mark Owen (Tim Driesen), continuamente cornificato dalla ragazza, lo spogliarellista Dirty Harry/Jason Whatshisname (Eaton James) ed uno spagnolo con un qual certo complesso di Edipo, Jose/Quellodei5chemanca (Stephane Anelli).
Ash però viene considerato troppo superiore agli altri e quindi gli viene offerto un contratto solo per lui da una manager senza scrupoli, che non è interessata solo alla sua voce. Segue tragedia con rottura del fidanzamento con la sua Chloe (Nancy Turner, una voce, un richiamo per le balene) e litigata con amici-componenti del gruppo.
Non crediamo ci sia bisogno di aggiungere che alla fine Ash tornerà all'ovile nella sua Manchester ed il lieto fine è assicurato.
Tutto questo ovviamente scandito dai maggiori successi dei Take That, da Pray a Relight My Fire, da A Million Love Songs al finale con Never Forget, seguito dal megamix secondo la migliore tradizione dei musical juke box.

Che dire? Viene spontaneo nostro malgrado un paragone con i due spettacoli più famosi e che hanno in qualche modo creato il genere e lasciateci dire che questo non è in grado neanche di allacciargli le scarpe... Mamma Mia! e We Will Rock You si reggono ugualmente su trame graciline, ma i dialoghi sono brillanti e divertenti e ti lasciano con quella sensazione di feel good che invece non abbiamo recepito con Never Forget.
A tutto questo aggiungete che la recitazione ed i vocals in alcune circostanze sono di qualità bassina (anche se c'è da dire che magari la resa audio del televisore non era proprio il massimo), l'adattamento e la reiterazione fino alla nausea di alcuni brani dopo un po' diventa irritante e capirete perché poi alla fine lo abbiamo trovato boring beyond belief!

Viene spontaneo chiedersi se il Savoy resterà occupato a lungo da maggio in poi calcolando che si tratta anche di un teatro di una certa entità...


venerdì 4 gennaio 2008

I am what I am!


And so what, if I love each feather and each spangle,
Why not try to see things from a different angle?

È con le note di questo brano, celebre per essere stato interpretato negli anni da un bel po’ di nomi del pop internazionale (Gloria Gaynor anyone?) e per essere diventato un inno del Gay Pride, che si chiude il primo atto de ‘La cage aux folles’, in scena nella cornice intima della Menier Chocolate Factory.
Ma è l’intero musical a ribadire a più riprese il valore di una vita vissuta abbracciando il proprio essere, e di sentimenti e legami affettivi la cui importanza non si misura con le convenzioni, con l’immagine da “proteggere” davanti alla società con le sue “regole” formali.
Allora l’amore di Georges e Albin, compagni da una vita, e il legame “madre-figlio” di Albin e Jean-Michel possono avere la meglio anche in mezzo alla serie di equivoci, colpi di scena ed imprevisti che compongono la trama della commedia musicale scritta da Herman e Fierstein (oh yes, proprio la prima Edna di Hairspray B'way!) ispirandosi alla omonima opera teatrale francese che poi divenne, per il grande schermo italiano, ‘Il vizietto’.

WHERE: 51/53 Southwark Street, London, SE1 1RU
WHEN: 29th December, 2007
HOW WAS THE SHOW:
L’allestimento della Menier, come nella tradizione di questo teatro fringe, trae la sua forza, oltre che dalla assoluta qualità del cast, proprio dalla dimensione molto intima dell’ambiente, per l’occasione trasformato in locale notturno della riviera francese, a partire dall’ingresso per il pubblico in platea, tutto un trionfo di velluto rosso e luci colorate intermittenti che poi diviene parte integrante della scenografia. Philip Quast nei panni di Georges, ma più ancora Douglas Hodge in quelli di Albin/Zazà, raccontano, miscelando con sapiente esperienza tutti gli ingredienti del caso, la tenera e buffa storia d’amore dei protagonisti, che vive di romanticismo (‘With you on my arm’, ‘Song on the sand’) ma anche di grandi risate legate ai vari fraintendimenti e agli interventi delle Cagelles, oltre che della aspirante Cagelle Jacob… Neil McDermott è invece Jean-Michel, figlio di Georges e Albin, ed è anch’egli autore di una prova più che convincente. Ma non sorprende che alla Menier neppure questa volta abbiano lasciato nulla al caso… e non ci sorprenderebbe ritrovare nei prossimi mesi questa produzione pronta per l’ennesimo transfer verso il West End *pretty, please, Mr. Babani, do the trick again*


I Bad Idea Bears sarebbero prontissimi a celebrare l’evento, per il piacere di rivedere lo show in sé… ma anche più per il piacere di rivederlo in un ambiente ad una temperatura umana!! Performance sold-out, posti non numerati su panche imbottite di velluto, spot puntati oltre che sul palco proprio sulle teste degli spettatori – e credeteci, non si tratta di interi metri più in alto… - si traducono infatti in un caldo pazzesco! So watch out, people… portatevi una t-shirt e via, verso London Bridge...
Sarà forse per questo motivo che la produzione è un pochino sfigata? Douglas Hodge è stato assente per oltre un mese per problemi respiratori e alcuni spettacoli sono stati recentemente annullati perché metà del non numerosissimo cast era influenzato... Mr. Babani ha tra le mani un vero gioellino, lo curi un tantinello di più anche da un punto di vista comfort, pretty please!!!!