And so what, if I love each feather and each spangle,
Why not try to see things from a different angle?
È con le note di questo brano, celebre per essere stato interpretato negli anni da un bel po’ di nomi del pop internazionale (Gloria Gaynor anyone?) e per essere diventato un inno del Gay Pride, che si chiude il primo atto de ‘La cage aux folles’, in scena nella cornice intima della Menier Chocolate Factory.
Ma è l’intero musical a ribadire a più riprese il valore di una vita vissuta abbracciando il proprio essere, e di sentimenti e legami affettivi la cui importanza non si misura con le convenzioni, con l’immagine da “proteggere” davanti alla società con le sue “regole” formali.
Allora l’amore di Georges e Albin, compagni da una vita, e il legame “madre-figlio” di Albin e Jean-Michel possono avere la meglio anche in mezzo alla serie di equivoci, colpi di scena ed imprevisti che compongono la trama della commedia musicale scritta da Herman e Fierstein (oh yes, proprio la prima Edna di Hairspray B'way!) ispirandosi alla omonima opera teatrale francese che poi divenne, per il grande schermo italiano, ‘Il vizietto’.
WHERE: 51/53 Southwark Street, London, SE1 1RU
WHEN: 29th December, 2007
HOW WAS THE SHOW:
L’allestimento della Menier, come nella tradizione di questo teatro fringe, trae la sua forza, oltre che dalla assoluta qualità del cast, proprio dalla dimensione molto intima dell’ambiente, per l’occasione trasformato in locale notturno della riviera francese, a partire dall’ingresso per il pubblico in platea, tutto un trionfo di velluto rosso e luci colorate intermittenti che poi diviene parte integrante della scenografia. Philip Quast nei panni di Georges, ma più ancora Douglas Hodge in quelli di Albin/Zazà, raccontano, miscelando con sapiente esperienza tutti gli ingredienti del caso, la tenera e buffa storia d’amore dei protagonisti, che vive di romanticismo (‘With you on my arm’, ‘Song on the sand’) ma anche di grandi risate legate ai vari fraintendimenti e agli interventi delle Cagelles, oltre che della aspirante Cagelle Jacob… Neil McDermott è invece Jean-Michel, figlio di Georges e Albin, ed è anch’egli autore di una prova più che convincente. Ma non sorprende che alla Menier neppure questa volta abbiano lasciato nulla al caso… e non ci sorprenderebbe ritrovare nei prossimi mesi questa produzione pronta per l’ennesimo transfer verso il West End *pretty, please, Mr. Babani, do the trick again*
I Bad Idea Bears sarebbero prontissimi a celebrare l’evento, per il piacere di rivedere lo show in sé… ma anche più per il piacere di rivederlo in un ambiente ad una temperatura umana!! Performance sold-out, posti non numerati su panche imbottite di velluto, spot puntati oltre che sul palco proprio sulle teste degli spettatori – e credeteci, non si tratta di interi metri più in alto… - si traducono infatti in un caldo pazzesco! So watch out, people… portatevi una t-shirt e via, verso London Bridge...
Sarà forse per questo motivo che la produzione è un pochino sfigata? Douglas Hodge è stato assente per oltre un mese per problemi respiratori e alcuni spettacoli sono stati recentemente annullati perché metà del non numerosissimo cast era influenzato... Mr. Babani ha tra le mani un vero gioellino, lo curi un tantinello di più anche da un punto di vista comfort, pretty please!!!!
venerdì 4 gennaio 2008
I am what I am!
Posted by London's Bad Idea Bears at 09:35
Labels: Slightly Off-West End
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