Un peccato perché nonostante sia stato letteralmente massacrato dalla critica, personalmente l'ho trovato uno show che valeva la pena vedere.
WHEN: 26 maggio 2008
HOW WAS THE SHOW?
Diciamolo francamente, questo per il West End non è un grandissimo periodo: Marguerite con Ruthie Henshall ha ricevuto un'accoglienza tiepidina, Never Forget è quello che qui chiamano un Marmite show, ovvero love it or hate it senza mezze misure (e personalmente mi fanno schifo entrambi...), il prossimo semi-juke box ad aprire sarà Zorro con le musiche dei Gipsy King e poi c'è questo Gone With the Wind, diretto da Trevor Nunn che non era proprio partito con il piede giusto. Lungo circa 4 ore in preview, tagliato in corsa di circa un'ora, massacrato dalla critica, insomma che non fosse destinato a durare molto si era capito.
Peccato! Perché i due protagonisti Jill Paice e Darius Danesh sono superlativi e tutto il cast ci mette una passione non comune in quello che fa.
La Paice è deliziosamente odiosa, come Scarlett deve essere, ed ha una voce incredibile, Darius è un baritono-basso molto ma molto in parte, con un posteriore che il pantalone bianco evidenziava in maniera decisamente gradevole (e scusate se pure l'occhio vuole la sua parte...).
Tra il resto del cast, bravissima Natasha Yvette Williams come Mamy e Jina Burrows-Prissy, ma tutti o quasi danno l'impressione di amare quello che stanno facendo e crederci molto.
I personaggi di Ashley e Melanie (o Melensanie che dir si voglia) mi sono sempre stati poco simpatici e i due attori Edward Baker Duly e Madeleine Worrall con le loro espressioni insulse e 'sta voce non proprio memorabile hanno contribuito a rendermeli ancora più odiosi.
Bella trovata anche quella del palco circolare con una struttura al centro che a seconda delle esigenze diventa Tara, la casa di Atlanta di Scarlett e Brett, la magione degli Hamilton, con tanto di crew a vista che cambia la scenografia, aggiunge letti, leva letti, mette tavoli ecc.
Nei, nella mia modesta opinione: la parte recitata è molto ampia e prevale su quella cantata e sinceramente non ci sono stati brani che mi sono rimasti particolarmente impressi.
Inoltre, nonostante mi si dica che la narrazione della storia da parte di personaggi secondari sia stata molto ridotta rispetto all'inizio, alcune volte è ancora un tantinello pleonastica ed invadente.
Nota di colore: il pubblico ha avuto delle reazioni abbastanza strane alle battute ed ai momenti più noti della storia, ridacchiando modello ragazzini delle elementari quando sentono parole "proibite" ... boh!
Insomma, a me non è dispiaciuto affatto e anche il resto dell'audience quella sera sembrava averlo apprezzato, ma a quanto pare la produzione did not give a damn...