domenica 9 settembre 2007

Miss Pereti, please spell... S-Y-Z-Y-G-Y!

Ovvero come un gioco innocuo come una gara di 'spelling' tra bambini può trasformarsi in un pandemonio di risate, condite con una buona dose di ironia e di sana critica alla società contemporanea e per finire un pizzico di satira...

WHEN: 18 August, 2007
WHERE: CIRCLE ON THE SQUARE Theatre, 235 West 50th StreetNew York, NY 10019
HOW WAS THE SHOW?:
Visualizzate mentalmente la palestra della vostra scuola elementare/media - o almeno, quella che sarebbe stata la vostra palestra se foste nati negli USA. Ok, gli striscioni ai muri con i titoli sportivi vinti dalla vostra squadra, lo sponsor che si fa pubblicità, la cattedra con la commissione, e le panchine su cui siede un gruppo di bambini pronti a sfidarsi a colpi di corretta ortografia. Ecco, ci siete. Solo che i bambini sono portati in scena da 'grown-ups' che ne esaltano pregi e difetti trasformandoli in irresistibili personaggi di una comicità genuina e brillante, protagonisti di curiose storie familiari, oppure dotati di talento fuori dal comune, o ancora aspiranti capi di stato per spinta paterna, o strambi di natura... e mentre voi in platea formate il pubblico del musical, ma al tempo stesso il pubblico della 25a edizione della competizione di spelling della contea di Putnam (The 25th Annual Putnam County Spelling Bee), vi ritrovate con le lacrime agli occhi e piegati in due dalle risate, e poi commossi dalla tenerezza di questi 'bimbi', e ancora sorpresi dai colpi di scena e dalle numerose trovate con le quali il pubblico viene coinvolto.
Non solo 4 volontari possono proporsi per una partecipazione molto attiva allo show che li vede tra i protagonisti, impegnati direttamente nello spelling, ma sono poi gli stessi principals che interagiscono con il pubblico, dove credono di individuare parenti o di trovare improbabili fonti di ispirazione per la gara e... per la vita, e più e più volte la scena si sposta dal "palco" - che è comunque decisamente sui generis - alle file della platea!
Un musical che ha la sua forza nello score vivace e nei testi brillanti, soprattutto nelle parti che replica dopo replica vengono adattate/improvvisate per tenere conto dell'interazione con gli spettatori, e - come in fondo ci si aspetta quando da uno show on Broadway, ma è pure sempre una piacevole conferma - da un cast di altissima qualità, peraltro composto in buona parte da giovanissimi. Al suo interno, non possiamo non dedicare una menzione speciale a Stanley Bahorek, che interpreta il tenero e irresistibile Leaf Coneybear (He makes his own clothes!!) grazie al quale, da quel giorno, per i BadIdeaBears e le loro due compagne di scorribande americane, la semplice frase "... I fell" provoca effetti impensabili.

E se siete per indole curiosi e ora volete scoprire il significato di quest'ultima allusione, se da sempre c'è una parte di voi che si interroga su quale sia l'ortografia corretta del nome di questo grazioso roditore sudamericano non perdete tempo, volate a NY e correte all'indirizzo di cui sopra. Non ne resterete delusi...

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