lunedì 31 dicembre 2007

On the eve of a brand new year...

... siamo certi di farvi felici dando ancora un po' di spazio alle meravigliose luminarie piazzate ad arte sulla casa del post precedente... e quindi vogliamo condividere con voi the next best thing to being there: il filmato che vi farà apprezzare il delicato gioco di intermittenze, automazioni... e per favore, prestate attenzione tra il rumore delle auto che passano al suggerimento (al minuto 1.40) di un passante dalla voce un po' inquietante! Come non prenderlo alla lettera...!?

domenica 30 dicembre 2007

All I want for Christmas is...

Cari i nostri 4 gatti lettori, interrompiamo le abituali trasmissioni per una puntata speciale ed irripetibile del buon vecchio ri-educational channel, dedicato all'arte delle decorazioni e delle luci natalizie per esterni, con un'attenta analisi della simbologia e dell'iconografia del Natale.

Per l'occasione, vi sottoponiamo alcune inusuali soluzioni che a nostro umile parere meritano una menzione speciale...

su un balcone al 6° piano di un palazzo di Milano... come non sentirsi benvenuti in una casa dove Babbo Natale in persona vi accoglie a braccia aperte!?!?


Esterno di una casa vittoriana nel quartiere londinese di Hackney (su Southgate Road, per i lettori a cui questo nome può dire qualcosa...)
Parliamone... c'è veramente di tutto! Vorremmo riflettere insieme sulla renna che domina la parete, sormontando nell'ordine una campana, un pupazzo di neve a bordo di una slitta, una candela con foglie di agrifoglio, e poi ancora Santa Claus che si cala giù per un comignolo, o a scelta lungo una corda sulla destra... e ancora lo stesso Babbo Natale con Rudolph e le altre renne a trainare la slitta!

E questo delizioso Babbino in bicicletta? E ancora un altro pupazzo di neve in 3D, e ancora il piccolo Santa Claus che plana delicatamente appeso ad un paracadute verde e rosso!?
Notate poi lo sfondo con luna e stelle... e se pensate che sia finita qui, beh, vi sbagliate di grosso. Come non completare il quadro con qualche altro oggettino delizioso, altri pupazzetti di neve, un gattone con una coda enorme, una roba che pare un incrocio tra una stella cometa e un cono gelato, un alberello carico di palle colorate, una scala da cui si cala l'ennesimo Babbo Natale...

E dato che poi è Natale e quindi uno non vuole farsi mancare proprio, proprio niente... perché non prevedere pure un'altra prospettiva del solito, onnipresente Babbo con Rudolph in tutto il suo splendore e naso rosso in vista, e la slitta stracarica di doni per tutti i bimbi buoni???!?

E poi, per finire con un vero crescendo degno dell'occasione, e perché il vostro cuore si possa riempire del migliore spirito natalizio e commozione, vogliamo essere buoni e regalarvi ancora un paio di chicche...

Come completare questo quadretto se non con un graziooooooso pinguino con la sua sciarpina e il suo berrettino ben calzato in testa!?!?

giovedì 13 dicembre 2007

Sapessi come è strano...


...passare di nuovo un weekend a Milano, dove durante la prima metà del 2006 siamo stati un bel po' di volte (la YB ci ha pure vissuto due mesi!) per svariati motivi teatrali & non.
Stavolta l'offerta teatrale offriva solo l'ennesima versione di Grease (eccheducoglioni...facciamo basta per favore?), per cui abbiamo preferito passare, mentre rivisitare alcuni ristoranti che già in passato ci avevano dato un buon numero di soddisfazioni è stato un piacere.
Abbiamo iniziato con il Clam's Club, che ha solo un errore di fondo: chiunque l'abbia aperto è convinto che clam non voglia dire vongola ma cozza, quindi pure la clam's chowder, per quanto ottima, ha il mollusco di base un tantinello cannato, così come tutti i piatti a base di detto mollusco...
Il vantaggio principale è che offre un'ottima scelta di piatti caldi fino a tardi (noi siamo arrivati alle 23.30, ma c'è stata gente che è arrivata dopo di noi ed ha ugualmente mangiato), oltre che una certa qual scelta di vini di ottima qualità a prezzi umani. Questa volta abbiamo provato una polenta in bianco con le salamelle e dei ravioli con ripieno di melanzane ed un delicatissimo sughetto di pomodori freschi e basilico, entrambi eccellenti, e come dolce una torta pere e cioccolata ed uno strudel che sapevano molto di homemade. Il tutto innaffiato da una bottiglia di prosecco di Conegliano per la modica cifra complessiva di un po' meno di 40 Euro.
L'atmosfera è molto tranquilla e rilassata, con un arredamento da vecchia osteria, e la zona è quella molto vivace dei Navigli.
Il sito non funziona, foto non se ne reperiscono, per cui alcune indicazioni: Clam's Club - Alzaia Naviglio Grande 36 - Tel.: 0289406068

Seconda visita il giorno dopo in uno dei luoghi di culto del BBB, che ha un certo qual debole per il gelato, nella sua succursale milanese di Via Santa Margherita: la gelateria di creazione torinese GROM
Da una visita al sito, si capisce rapidamente la filosofia dei proprietari e creatori Martinetti & Grom, che scelgono solo ed esclusivamente ingredienti naturali e di origine controllata e garantita per i loro gusti di gelato, niente coloranti o conservanti, latte fresco e cacao dal Centro America con risultati da sturbo, ad essere gentili.
Per l'inverno poi hanno inventato questo affogato godurioso in cui un gusto di gelato a scelta viene pesantemente affogato in un cioccolato caldo fondente o al latte fatto con puro cacao venezuelano. Gli orsacchiotti consigliano il cioccolato fondente da provare o con il gusto torroncino o con il pistacchio... to die for!
Per le varie sedi in Italia, consultate il sito. C'è anche una filiale newyorkese e la pia speranza è che arrivino prima o poi pure in quel di Londra.

Siamo poi stati raggiunti da altre due rappresentanti della gloriosa former AA Baggio, now AA Islington, Ida e Lu, per recarci in un altro dei nostri luoghi culto in quel di Milano, la California Bakery in Viale Premuda 44, dove il cheesecake e i bagels la fanno da padrone, ma anche le altre torte (ottime la tarte tatin e la torta di nonna papera alle mele, almeno per il BBB vista la presenza nella stessa della kriptonite della YB, i.e. la cannella) meritano un assaggio. Segnalazione un po' bislacca: hanno il migliore chinotto mai assaggiato insieme al Neri, tanto caro a chi vive o ha vissuto intorno al Raccordo Anulare, di marca Abbondio, bono!

La cena è stata di stampo thai nell'ottimo Spice Settecupole: atmosfera realmente esotica ed elegante, sapori delicati, 4 buone forchette e il gioco è fatto. Gli abbiamo fatto secchi 4 antipasti (satay di pollo, polpette di pesce, tempura di verdure, manzo al lime, zenzero e arachidi) 5 piatti principali (pad thai, pollo al curry rosso, riso con frutti di mare servito nell'ananas, pollo in foglia di banana e pollo agli anacardi) 4 dessert (banana fritta con gelato di crema, gelato di mango, gelato al melone con peperoncino e sorbetto di frutto della passione) e una bottiglia di Nero D'Avola. Il cameriere, sconvolto, alla fine ci ha pure offerto del gelato di mango affogato nel mirto (e che glielo abbiamo lasciato???) e i caffè!
La zona in cui si trova poi non offre molto altro, però quel posto il viaggio verso Via Ippolito Nievo 33 lo vale tutto e pure deppiù!

Il giorno dopo è stata la volta del brunch domenicale, in un altro posto ampiamente collaudato, El Brellin, di nuovo ai Navigli, che per il prezzo fisso di circa 23 Euro consente tutte le visite possibili ed immaginabili ad un buffet ricco di salumi e formaggi, piatti caldi tipici della cucina lombarda ed un buffet di dolci bello fornito e vario.

Tutto questo intervallato da passeggiate che ci hanno fatto realizzare quanto concentrato sia il centro di Milano e dato qualche soddisfazione shopping-wise (il DVD di Taboo di Boy George rimediato a soli € 14).

sabato 1 dicembre 2007

Should I scream and shout?


Viene voglia di gridare effettivamente, ma al miracolo! Mi infatti devo ancora riprendere dallo shock: sono andata a vedere un musical classico tradotto in italiano e sono uscita da teatro senza avere conati di nessun tipo, né per il canto, né per la recitazione, né (sconvolgente a tratti allucinante) per l'adattamento!

In trasferta (!?) a Roma per il fine settimana, ho approfittato per riunirmi con il gruppo di amiche con cui ho condiviso parecchi pomeriggi domenicali a teatro, in cui però tristemente il meglio veniva quasi sempre dopo, quando ci cacciavamo in qualche enoteca per riprenderci dalla ciofeca che ci avevano propinato (il My Fair Lady con Gaia de Laurentiis e Corrado Tedeschi è associato oramai in maniera indelebile alle bottiglie di Primitivo di Manduria che abbiamo dovuto mandare giù per provare a dimenticarlo).
Un paio di persone di cui mi fido molto mi avevano parlato in maniera entusiastica dell'allestimento del Jesus Christ Superstar tradotto da Franco Travaglio, diretto da Fabrizio Angelini e interpretato da giovani con una certa preparazione e niente nomi di spicco, per cui la scelta è caduta su questo spettacolo, in questi giorni al Teatro Brancaccio.

Ed effettivamente non sono rimasta delusa, anzi lo spettacolo mi è proprio piaciuto! Per la prima volta ho sentito un testo non massacrato rispetto all'originale ma adattato con intelligenza senza troppe licenze e senza soprattutto abusi di qui, lì, là, già e monosillabi accentati vari per chiudere la frase, di quelli tanto cari a Centonze per intenderci.

L'allestimento è piuttosto Remix, ma, contrariamente ad altri in giro ora, lo è con un senso: bella la scenografia scarna composta solo da gradini, sabbia e due colonne in cima alla gradinata, e, udite udite, c'è pure l'orchestra dal vivo situata dietro una sorta di gabbia sulla parte sinistra del palco!!!!
L'abbigliamento è portato ai giorni nostri, ma la cosa non infastidisce anzi, e anche la morte di Giuda ha una variante un po' più cruenta rispetto all'originale.

Molto bella la reprise di I don't know how to love him (Non so chiamarlo amore) cantata dallo stesso Giuda appunto poco prima di suicidarsi, la Jesus deve morire cantata da Caifa, Hannas e gli altri vestiti da uomini e donne d'affari, il Pilato in divisa da militare e la folla che diventa di giornalisti assillanti quando Jesus viene arrestato (anche a chiedere a Pietro se conosceva il Messia sono appunto dei rappresentanti dei media).

Il vero asset però sono i giovani protagonisti. Simone Sibillano – Jesus fa una Getsemani da brividi e in generale, senza considerare 'ste botte di falsetto modello cantante dei Deep Purple che ogni tanto irritano un po', è molto in parte. Su Edoardo Luttazzi – Giuda ci scriverei un post a parte, ma non solo per motivi artistici anche se pure quelli sono notevoli. Cito una delle mie amiche: "C'ha sparato il bicipite fino alla fila 11 della terza galleria e il mio ormone s'è svegliato di botto e m'ha chiesto se era già primavera!" LOL. Non sarà Carl Anderson, però cavoletti ha una voce ed una personalità sul palco non comuni. Peccato che parta in canotta e poi lo rivestano :-D
Non male anche Valentina Gullace – Maddalena, anche se la sua estensione vocale non è che sia delle più ampie come range.
Ma tutto in tutto il cast devo dire che non ho trovato un solo elemento che non meritasse di stare su quel palco.

Il teatro Brancaccio quest'anno è passato, dopo un bel po' di polemiche, sotto la gestione di Cicciopanzo Costanzo, persona che mi è simpatica come la sabbia nelle mutande, ma a sua difesa c'è da dire che ha fatto un bel restyling della struttura, cosa di cui aveva pesantemente bisogno, ed anche il cartellone, a parte la marchetta obbligata dell'ennesima porcata di produzione che ricicla i ragazzi di Maria, ha anche altri appuntamenti musical-i potenzialmente validi. Oltre al Jesus infatti ospiterà anche l'ennesima riedizione di A Chorus Line (originaloni...) e il nuovo Il Conte di Montecristo.
Unico neo: il pubblico romano. Sabato sera, teatro pieno ma neanche a metà e ha fatto parecchia tristezza alla fine sentire un applauso piuttosto flebile...