domenica 6 gennaio 2008

It's a law of Pantoland...

... that if you hear anyone mentioning "cake", you have to shout it back!


Questa, ed altre importanti lezioni di vita britannica sono state impartite ai vostri Bad Idea Bears nel corso di una originale e brillante edizione in chiave'panto' della fiaba senza età di Cinderella, riscritta ed adattata per mano di Stephen Fry.

WHERE?: The Old Vic, The Cut, London SE1 8NB
WHEN?: 31st December, 2007 - matinée
HOW WAS THE SHOW?:

Per i non britannici, la panto non può che essere un'esperienza nuova e sorprendente. Immaginate famiglie al gran completo che affollano i teatri, i bimbi con gli occhioni sgranati e la mascella che casca ogni volta che sul palco accade qualcosa di "magico", i grandi con il sorriso compiaciuto di chi sa di iniziare così i più giovani alla sana abitudine di andare a teatro, ma soprattutto il piacere di ridere di gusto, quando il copione regala doppi sensi, allusioni più o meno camuffate, battute a raffica legate ai personaggi sulle copertine dei giornali per i loro (de)meriti, a stranezze della società inglese e via dicendo... tutto ciò passa - teoricamente - sulle teste dei bambini, tanto impegnati a seguire la storia favolosa che prende vita davanti ai loro occhi da non rendersi conto che ci deve essere qualche strano motivo se i grandi in platea ridono come matti ogni tre per due...

La trama di Cenerentola non ve la raccontiamo, quella la diamo per scontata e se non siete preparati tornate all'asilo o rispolverate il libro - o il disco con la canzoncina iniziale? adesso non venite a dirci che non avete mai avuto una fiaba con il disco... o che siete troppo giovani?! - dalla vostra cantina. Vi diciamo però che la versione UK da panto è comunque un po' rivisitata e corretta, quindi ve la dovete imparare come noi...
Per cominciare prevede alcuni personaggi che la Disney si era dimenticata nel film, come Buttons - servitore a casa della matrigna al fianco di Cinderella - e Dandini, aiutante del Prince Charming.

E poi chiariamo subito che l'allestimento non è proprio il più prevedibile... le sorellastre, qui ribattezzate Dolce e Gabbana, sono allegramente interpretate da due omoni in drag, e vestite accordingly. Seconda legge di Pantoland: quando ci sono i cattivi (leggi: le sorellastre) in scena, si fa 'boo' tutti in coro!
C'è un narratore, una donna in abiti maschili, che si sdoppia anche come padre di Dandini. Talvolta fa confusione con i ruoli, ma ha le idee molto chiare su tutto ciò che deve accadere... o no? Prince Charming è protagonista di una doccia in scena. La Fata Madrina fatica un po' a farsi riconoscere come tale da Cinderella, che onestamente è proprio un attimino blonde - though her hair isn't - ma poi le risolve la faccenda da par suo, con tanto di zucca che si dilata all'inverosimile, topini trasformati in cocchieri, e tutti gli ingredienti necessari. Ah, e poi, c'è l'interazione con il pubblico. 'Oh, yes, boys and girls' - terza regola di Pantoland: si è sempre boys and girls nel pubblico di una panto. Scendono tra il pubblico Narratore e Buttons a prelevare due ignari bimbi coinvolti in una sequenza arricchita da effetti speciali a go-go per produrre il suddetto effetto a mascella abbassata ed intenerire il pubblico ulteriormente...
E infine - quarta regola di Pantoland: si canta!!! - arriva il momento in cui sempre Narratore e Buttons dirigono il pubblico nell'esecuzione di una nursery rhyme... per l'occasione 'My Bonnie lies over the ocean' (che il vostro Baby Blue Bear ignorava fino all'istante in cui Buttons ha iniziato a cantarla, ma poi ha recuperato in tempo reale questa sua carenza per non perdere l'occasione, irresistibile, di cantare due note in un teatro londinese senza che la Yellow Bear potesse tentare di fermarlo... tanto cantavano tutti!)

E poi finisce che... vabbè... ve lo dobbiamo pure anticipare che c'è il lieto fine!?!? Epperò non è proprio quello scontato che vi aspettate tutti, perché oltre all'ovvio matrimonio tra Cinderella e Prince Charming, si celebra pure la civil union tra Buttons e Dandini. And they all lived happily forever after.... *sighs*
Un'esperienza, la Xmas panto, senza dubbio da ripetere, perché fonte di risate genuine e di soddisfazione, per chi ama il teatro, nel trovarsi in un Paese che ne celebra l'arte - sia come straight play, sia come musical theatre, che la panto miscela - al punto da farla conoscere ai suoi più giovani abitanti sfruttando il loro naturale debole per ciò che è fantasia e immaginazione... ed al di là delle ritualità da panto con tutte le sue regole non scritte, un'esperienza anche soddisfacente dal punto di vista artistico, per la scrittura brillante di Fry e le interpretazioni di Sandi Toksvig (Narrator), Pauline Collins (Fairy Godmother), e Paul Keating (Buttons) - e non si venga a dire che quest'ultima menzione compare solo perché ci sta dietro il Baby Blue Bear... esso ;-) è bravo sul serio.

2 commenti:

Nerwen ha detto...

'spè, la panzona col capello da moglie di Frankenstein non è mica una di quelle che schiatta nel xmas special del dottor who??

Anonimo ha detto...

Siiiiiiiiiiii, è lei!!!!

PS: Kylie Minogue è meglio che torni a fare le segreterie telefoniche di Rent Remix finché dura!