giovedì 15 gennaio 2009

Into the woods and through the fear…

... you have to take the journey!

E siccome l'anno vecchio si era chiuso con Sondheim… non era forse il caso che l'anno nuovo venisse immediatamente aperto con un po' di Sondheim time? La possibilità ghiotta ci è stata offerta da una produzione decisamente off-West End, dichiaratamente a budget ridotto, ma non per questo povera di ingegnosità nell'allestimento o di qualità esecutiva…

WHERE: Upstairs at the Gatehouse, Highgate Village – London, N6 4BD
WHEN: Saturday, 3rd Jan. 2009
HOW WAS THE SHOW?:

La venue: il tipico performance space ricavato sopra un pub, questa volta nel villaggio di Highgate, ovvero un trivio con due bottegucce e, appunto, il pub. Ad accogliere il pubblico all'ingresso una ragazza della produzione che ti controlla il biglietto e dice "welcome to the woods!" e, a dire il vero, varcata la soglia e preso posto sui (non scomodi… molto, molto peggio!) seats ci si trova decisamente catapultati nella dimensione di 'Into the woods', perché, come spesso accade in questo tipo di produzione, non solo il confine tra palcoscenico e pubblico è a dir poco virtuale, ma addirittura si spinge tra i seats stessi, dove parte del cast prenderà posto a più riprese.
Quando lo show prende il via, realizziamo immediatamente che questo allestimento che va in scena a cavallo del periodo festivo di fine anno prende in prestito più di qualche elemento dalla forma di intrattenimento teatrale più tipica della stagione – la panto – per proporne al pubblico una in cui il materiale è decisamente più strutturato e profondo, ma la messinscena gioca spesso e volentieri con quella naivetè che è propria del racconto destinato ai bambini. E dato che il libretto stesso si propone di scompaginare un bel po' di fiabe della tradizione rileggendole da un punto di vista molto diverso dal solito, e indagando poi su che cosa succede nel mondo delle favole dopo quel "e vissero tutti felici e contenti" al quale ci hanno abituati da bambini… l'idea non è affatto malvagia.
Così, Florinda e Lucinda, le sorellastre di Cinderella, sono interpretate da due attori in drag, come in ogni panto che si rispetti… a rappresentare Milky White, la mucca "best friend" di Jack c'è un buffo accrocchio che di bovino ha molto poco… le soluzioni di scena per rappresentare il sangue, le trasformazioni, gli effetti magici sono talmente semplici e dichiaratamente "in your eye" che strappano risate più che sembrare "cheap"…
A fare da contraltare a questa giocosità c'è, però, la scrittura del musical che è, al solito, ricca di trovate geniali, sia dal punto di vista musicale, sia per quanto riguarda i testi… le situazioni in cui si trovano i personaggi, in buona parte, ci sono note dall'infanzia, ma la rilettura che ne viene data è ora spiazzante, ora al limite della caricatura e pertanto naturalmente comica ("Agony", il duetto dei due principi che cantano di quanto sia struggente e doloroso cercare di conquistare le rispettive innamorate tanto difficili da raggiungere ne è un chiaro esempio!). Efficace poi la soluzione utilizzata per l'ambientazione, per cui proiezioni su uno schermo hanno dato vita ai vari luoghi nei quali si svolge la trama ed hanno fatto da sfondo alle immagini registrate dei personaggi che non potevano essere materialmente in scena in quel momento, dato che i loro interpreti erano già in scena nei panni di altri (come nel caso dei principi di cui sopra, che erano anche le sorellastre, uno di loro era anche il Lupo, etc.). Il caso per altro ha voluto che incontrassimo il grafico che ha creato le proiezioni un paio d'ore prima dello show, perché è un collega di Nerwen!

Dal punto di vista interpretativo, il cast ci ha più che convinto in certi casi, ed in particolare con il Baker di Dominic Brewer e la Baker's Wife di Rachel Bingham , e soprattutto con la Cinderella della bravissima Emma Odell e la Little Red Riding Hood di Lauren Appleby. Un po' deludenti, invece, la Strega di Susan Kyd e il Jack di Daniel Summers. Segnaliamo invece la prova poliedrica di Shimi Goodman, non solo per la bella e facile vocalità, ma per le risate regalate dalla sua "principesca" falcata nell'attraversare il palco "al galoppo" e per averci proposto il Lupo cattivo più camp della storia!

1 commento:

Nerwen ha detto...

OMG Shimi?! LOL, e' l'amico di Katie che stava in Dirty Dancing..XDD Lellissima anche da addormentato, praticamente...