lunedì 5 novembre 2007

It's hard to speak my heart

Of a way of life that's pure
Of the truth that must endure
In a town called Marietta
In the Old Red Hills of Home

“PARADE” by Jason Robert Brown

Atlanta, Georgia, 1913. Un ebreo cresciuto a Brooklyn e trasferitosi nel Sud degli Stati Uniti, a vivere una vita in cui non si riconosce appieno, in mezzo a gente che sente lontana e diversa da sé, è accusato ingiustamente dell’omicidio di una tredicenne che lavorava nella sua fabbrica. Basato sulla storia vera di Leo Frank, “Parade” racconta l’accanimento della stampa e dell’opinione pubblica intorno al processo, e di come l’amore e la capacità di non demordere, di non perdere la speranza portano la moglie di Leo, Lucille, a intraprendere una crociata solitaria nella strenua difesa dell’uomo che ama incondizionatamente, sullo sfondo di una società percorsa da intolleranza religiosa e razziale e l’evidente ingiustizia che può generare un clima politico di favori e intrigucci di palazzo.

WHERE?: Donmar Warehouse Theatre, 41 Earlham Street - London, WC2H 9LD
WHEN?: 6th (evening) and 31st (matinee) Oct 2007
HOW WAS THE SHOW?:

Poche parole per sintetizzare il tema di ‘Parade’, parole che non possono assolutamente rendere giustizia alla produzione messa in scena alla Donmar Warehouse di quest’opera di Jason Robert Brown che ha ricevuto due Tony per Best Book e Best Score. Chiamarlo ‘capolavoro’ pare quasi riduttivo, davanti a tanto talento, a tale e tanta capacità di emozionare e regalare intensità umana ad ogni gesto, ad ogni parola. La Donmar ci mette di suo la dimensione raccolta ed intima per cui è impossibile perdersi anche un solo gesto, una sola espressione del viso, e le voci dell’intero cast risuonano fragorose nelle parti corali, per poi spegnersi in un sospiro quando è Lucille da sola a interrogarsi sul senso di ciò che sta succedendo, o Frankie grida la sua disperazione alla morte di Mary, o ancora esplode di rabbia e fisicità quando Jim Conley viene interrogato nel campo di lavori forzati.

Il cast è di quelli da non sapere più da che parte voltarsi da tanto talento messo in campo, per cui credo che per una volta i vostri cari Bad Idea Bears eviteranno del tutto il name-dropping perché finirebbero comunque per dimenticare qualcuno che non lo merita. La produzione è di quelle che lasciano il segno, nel cuore e nella testa, perché non si può non pensare a come i temi trattati rimangano attuali e, in un certo senso, universali, e perché la reazione più ovvia davanti a uno show così è davvero la standing ovation (e se una collega a fine performance scatta in piedi e fischia modello scaricatrice di porto in fondo, vorrà pur dire che il cast merita, no?)

Segnaliamo a quanti si siano persi questa gemma che a giorni dovrebbe essere messa in commercio una registrazione su doppio CD del musical, accompagnata da extra vari, che è stata prodotta a grande richiesta popolare proprio sull’onda dell’entusiasmo con cui il pubblico, pur limitato nei numeri dalle dimensioni del teatro e dalla durata della run, ha accolto la produzione. And we are so getting us that package the moment it is available...

1 commento:

London's Bad Idea Bears ha detto...

Aggiungo, proprio perché lo stavo leggendo ieri sera, che il mio futuro marito JRB è talmente soddisfatto di questa sua nuova e leggermente modificata produzione che ha deciso di ritirare da gennaio 2008 i diritti di messa in scena per la "vecchia" e consentire la rappresentazione a compagnie professioniste e non solo della Donmar version.
YB