giovedì 13 dicembre 2007

Sapessi come è strano...


...passare di nuovo un weekend a Milano, dove durante la prima metà del 2006 siamo stati un bel po' di volte (la YB ci ha pure vissuto due mesi!) per svariati motivi teatrali & non.
Stavolta l'offerta teatrale offriva solo l'ennesima versione di Grease (eccheducoglioni...facciamo basta per favore?), per cui abbiamo preferito passare, mentre rivisitare alcuni ristoranti che già in passato ci avevano dato un buon numero di soddisfazioni è stato un piacere.
Abbiamo iniziato con il Clam's Club, che ha solo un errore di fondo: chiunque l'abbia aperto è convinto che clam non voglia dire vongola ma cozza, quindi pure la clam's chowder, per quanto ottima, ha il mollusco di base un tantinello cannato, così come tutti i piatti a base di detto mollusco...
Il vantaggio principale è che offre un'ottima scelta di piatti caldi fino a tardi (noi siamo arrivati alle 23.30, ma c'è stata gente che è arrivata dopo di noi ed ha ugualmente mangiato), oltre che una certa qual scelta di vini di ottima qualità a prezzi umani. Questa volta abbiamo provato una polenta in bianco con le salamelle e dei ravioli con ripieno di melanzane ed un delicatissimo sughetto di pomodori freschi e basilico, entrambi eccellenti, e come dolce una torta pere e cioccolata ed uno strudel che sapevano molto di homemade. Il tutto innaffiato da una bottiglia di prosecco di Conegliano per la modica cifra complessiva di un po' meno di 40 Euro.
L'atmosfera è molto tranquilla e rilassata, con un arredamento da vecchia osteria, e la zona è quella molto vivace dei Navigli.
Il sito non funziona, foto non se ne reperiscono, per cui alcune indicazioni: Clam's Club - Alzaia Naviglio Grande 36 - Tel.: 0289406068

Seconda visita il giorno dopo in uno dei luoghi di culto del BBB, che ha un certo qual debole per il gelato, nella sua succursale milanese di Via Santa Margherita: la gelateria di creazione torinese GROM
Da una visita al sito, si capisce rapidamente la filosofia dei proprietari e creatori Martinetti & Grom, che scelgono solo ed esclusivamente ingredienti naturali e di origine controllata e garantita per i loro gusti di gelato, niente coloranti o conservanti, latte fresco e cacao dal Centro America con risultati da sturbo, ad essere gentili.
Per l'inverno poi hanno inventato questo affogato godurioso in cui un gusto di gelato a scelta viene pesantemente affogato in un cioccolato caldo fondente o al latte fatto con puro cacao venezuelano. Gli orsacchiotti consigliano il cioccolato fondente da provare o con il gusto torroncino o con il pistacchio... to die for!
Per le varie sedi in Italia, consultate il sito. C'è anche una filiale newyorkese e la pia speranza è che arrivino prima o poi pure in quel di Londra.

Siamo poi stati raggiunti da altre due rappresentanti della gloriosa former AA Baggio, now AA Islington, Ida e Lu, per recarci in un altro dei nostri luoghi culto in quel di Milano, la California Bakery in Viale Premuda 44, dove il cheesecake e i bagels la fanno da padrone, ma anche le altre torte (ottime la tarte tatin e la torta di nonna papera alle mele, almeno per il BBB vista la presenza nella stessa della kriptonite della YB, i.e. la cannella) meritano un assaggio. Segnalazione un po' bislacca: hanno il migliore chinotto mai assaggiato insieme al Neri, tanto caro a chi vive o ha vissuto intorno al Raccordo Anulare, di marca Abbondio, bono!

La cena è stata di stampo thai nell'ottimo Spice Settecupole: atmosfera realmente esotica ed elegante, sapori delicati, 4 buone forchette e il gioco è fatto. Gli abbiamo fatto secchi 4 antipasti (satay di pollo, polpette di pesce, tempura di verdure, manzo al lime, zenzero e arachidi) 5 piatti principali (pad thai, pollo al curry rosso, riso con frutti di mare servito nell'ananas, pollo in foglia di banana e pollo agli anacardi) 4 dessert (banana fritta con gelato di crema, gelato di mango, gelato al melone con peperoncino e sorbetto di frutto della passione) e una bottiglia di Nero D'Avola. Il cameriere, sconvolto, alla fine ci ha pure offerto del gelato di mango affogato nel mirto (e che glielo abbiamo lasciato???) e i caffè!
La zona in cui si trova poi non offre molto altro, però quel posto il viaggio verso Via Ippolito Nievo 33 lo vale tutto e pure deppiù!

Il giorno dopo è stata la volta del brunch domenicale, in un altro posto ampiamente collaudato, El Brellin, di nuovo ai Navigli, che per il prezzo fisso di circa 23 Euro consente tutte le visite possibili ed immaginabili ad un buffet ricco di salumi e formaggi, piatti caldi tipici della cucina lombarda ed un buffet di dolci bello fornito e vario.

Tutto questo intervallato da passeggiate che ci hanno fatto realizzare quanto concentrato sia il centro di Milano e dato qualche soddisfazione shopping-wise (il DVD di Taboo di Boy George rimediato a soli € 14).

1 commento:

Anonimo ha detto...

You write very well.